Partire dal rispetto e dall’amore per se stessi

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È sicuramente fondamentale insegnare ai propri figli il rispetto per le altre persone, per i sentimenti altrui come per le altrui proprietà; poi, naturalmente, anche per gli animali, l’ambiente e, non meno importante, l’osservanza delle regole, degli orari, dell’ordine… tutto ciò non si discute, ci mancherebbe! Però, credo che sia necessario, sia come genitori che, prima di tutto, come persone, considerare l’importanza di un altro degno destinatario del proprio rispetto, anzi forse il primo: se stessi!

Potrebbe sembrare che io voglia tessere le lodi dell’egocentrismo o, peggio ancora, dell’egoismo, ma non è assolutamente così. Il rispetto di sé è qualcosa di totalmente diverso dall’egocentrismo o dall’egoismo. Non si tratta di mettere se stessi al centro di un universo molto limitato dove il proprio interesse e la soddisfazione dei propri bisogni o desideri sono le sole cose che hanno importanza. Si tratta, piuttosto, di riconoscere e apprezzare il proprio valore, le proprie capacità e potenzialità, la propria specificità e unicità come individuo unico ed irripetibile; di conseguenza, di volersi bene e di sentirsi degni di rispetto, né più né meno degli altri. Questo vale sia sotto il profilo mentale e di personalità, sia per quello che riguarda il proprio corpo e il proprio aspetto fisico.

Possedere questa consapevolezza è molto importante nella vita per ottenere dagli altri il giusto rispetto e riconoscimento per il proprio valore. Non solo, un adeguato livello di sicurezza e autostima potrebbe anche fornire una maggiore protezione contro il rischio di subire emarginazione, bullismo o violenze (fisiche o psicologiche). Perlomeno, potrebbe aiutare a trovare il coraggio di difendersi e denunciare, perché avere una buona autostima può mettere al riparo dal subire la sudditanza psicologica nei confronti di personalità apparentemente più forti (anche se disturbate) e dal cadere nella trappola di ritenere l’accaduto addirittura una propria colpa, sentendosi erroneamente una persona incapace, inadeguata, non degna di rispetto.       

Cosa potrebbero quindi fare dei genitori per evitare di incorrere in questi rischi e fornire, invece, al proprio figlio o ai propri figli gli strumenti necessari per strutturare una personalità equilibrata e fornita di una giusta dose di autostima, amore e rispetto per se stesso?

Per prima cosa, scegliere un modello educativo che sia rispettoso del bambino, dei suoi diritti e della sua individualità.

Evitare giudizi negativi che si riferiscano all’intera persona, invece che solo al fatto in questione e, ovviamente, parole che suonino come insulti. Anche le etichette sono assolutamente controproducenti: un bambino che si sente dire che è “sempre il solito pigrone” o “sempre il solito combina-guai”, finirà per fare sua quell’immagine e per comportarsi di conseguenza, senza nemmeno provare ad essere diverso da quell’etichetta impostagli.

Dare delle regole non dovrebbe basarsi su un’imposizione autoritaria, ma su spiegazioni calme e razionali. Non si tratta di dire “si fa così perché lo dico io” o “perché altrimenti ti punisco”, ma bisogna spiegare le motivazioni che stanno alla base delle regole e delle indicazioni di comportamento. Insegnare ai bambini il valore intrinseco delle regole e aiutarli a capirne le motivazioni, li porta a sviluppare dentro di sé il senso di ciò che è giusto e di ciò che non lo è. Inoltre, un bambino che sente di meritare il rispetto del genitore, perché questo gli dimostra di ritenerlo in grado di capire le sue spiegazioni e gli dedica del tempo, sarà più propenso a sviluppare una buona autostima e ad essere altrettanto rispettoso nei confronti degli altri.

Dare sempre un ascolto attento e rispettoso ai propri figli. Un bambino che si è sentito sempre ascoltato dai genitori, imparando ad apprezzare il valore delle proprie idee, dei suoi stati d’animo e delle sue emozioni, molto probabilmente farà lo stesso con gli altri e sarà più portato ad immedesimarsi, a provare empatia per gli stati d’animo altrui. Inoltre, forte del rispetto e dell’attenzione ricevuta, non si sottometterà facilmente alla prepotenza, ma sarà in grado di far valere la forza delle sue convinzioni e del suo senso di giustizia. 

Insegnare la conoscenza, l’amore e il rispetto del proprio corpo oltre che di quello dell’altro. Per fare ciò, è importante dimostrare anche con i più piccoli e quotidiani gesti di cura e di valorizzazione, fin dalla prima infanzia dei propri figli, il proprio amore ed apprezzamento per loro. Non ha senso essere parchi con i complimenti, sia nei confronti del loro aspetto fisico che delle loro capacità, per il timore che, come si diceva un tempo, “diventino troppo vanitosi”! Amare anche la propria immagine esteriore, oltre che il proprio valore interiore e le proprie capacità intellettive, è un’importante fonte di sicurezza e autostima, nonché una protezione contro la voglia di mettersi alla prova in modi sbagliati e pericolosi. Chi ha sviluppato un adeguato ed equilibrato livello di amore e rispetto sia per il proprio corpo che verso la sua persona nella sua totalità, molto probabilmente ne avrà più cura e si terrà alla larga da rischi inutili. Prima di tutto, perché non si mette in pericolo ciò che si ama e si rispetta e poi, perché, quando si è sufficientemente consapevoli del proprio valore sotto tutti gli aspetti, normalmente, non si ha bisogno di dimostrare niente, né a se stesso né tantomeno agli altri.

Un genitore che senta il bisogno di essere sostenuto e guidato in questa sua azione educativa potrebbe trovare aiuto in un percorso di consulenza genitoriale; nel caso, invece, che ritenga che suo figlio possa aver bisogno di qualcosa che lo aiuti ad avere più rispetto di se stesso, più sicurezza e più autostima, oltre ad un migliore rapporto con il proprio corpo e la propria persona in generale, uno strumento ideale per raggiungere questo scopo è la psicomotricità. Nel prossimo articolo vedremo in che modo quest’ultima può aiutare.